Il Fiadone è una torta ma anche una sorta di calzone grande quanto un pugno, di pasta sfoglia farcita con un impasto di formaggio e uova o ricotta e uova. Si prepara nelle regioni Abruzzo e Molise nel periodo di Pasqua e a seconda delle zone possono esserci anche altri ingredienti come noce moscata, pepe, scorze di limone, zafferano. Il termine Fiadone deriva forse dal tedesco e farebbe riferimento al gonfiarsi dell’impasto interno durante la cottura in forno, oppure richiama il fatto che durante la cottura il Fiadone, se precedentemente inciso, emette una specie di fischio o fiato in alcune fasi della cottura. Il Fiadone sarebbe arrivato in Abruzzo durante il periodo rinascimentale proveniente dalle nobili corti ferraresi, e da allora è diventato popolare. Il Fiadone può essere sia dolce che salato, a seconda che si aggiunga oppure no dello zucchero, anche se allorquando si aggiunga dello zucchero, io più che dolce lo definirei dolce-salato.

Con tutto quel formaggio pecorino e caprino con cui lo preparavano le mie nonne sia materna che paterna, quel gusto salato di formaggio andava a sposarsi mirabilmente al dolce dello zucchero che veniva aggiunto, e il profumo che il Fiadone sprigionava era per me bambino davvero irresistibile. Il Fiadone si prepara per Pasqua, ma lo si consuma maggiormente durante le scampagnate della Pasquetta. E’ un prodotto tradizionale che ancora oggi si continua a preparare in casa, anche se spesso forni elettrici e a gas si sono sostituiti a quelli a legna e alle cucine economiche delle nostre nonne.

