Seguendo il corso di un Progno, uno dei tanti torrenti che scendono dai Monti Lessini, si sale lungo i fianchi delle colline della Valpolicella lasciando la Pianura Veronese. Mano a mano che si sale le strade sono sempre più deserte e sembra di essere in un mondo davvero irreale, dove ci si può permettere di andare a passo d’uomo seguendo un trattore carico di uva appena raccolta.

Il profumo del mosto d’uva ci accompagna, poi per un po’ di tempo non lo sentiamo più, ma ecco che all’improvviso ci avvolge ancora piacevolmente. Ci fermiamo e ammiriamo il paesaggio intorno a noi: in basso i vigneti e più in alto i boschi; in mezzo a questo mare verde vediamo qua e là piccoli villaggi, antiche ville e ancor più antiche chiese, e sentieri naturalistici che vanno da una collina all’altra. La temperatura è gradevole e il sole che illumina questo splendido paesaggio ci scalda amabilmente. Salendo ancora, le castagne, i funghi, i formaggi di montagna attirano i nostri sensi e ci fanno pensare a quali vini noi potremmo accompagnare a queste prelibatezze che la natura ci offre spontaneamente nella stagione autunnale.

L’autunno in Valpolicella ci mostra la vera anima di questa terra meravigliosa: così nei mesi di settembre ed ottobre possiamo vedere i vigneti che si animano e l’uva matura e profumata che verrà trasformata in vino; vedremo anche molte migliaia di cassette piene delle preziose uve che vengono messe ad appassire nei fruttai per trasformarsi, una volta pigiate, in Recioto ed Amarone.

Ancora e sempre durante questi mesi di vendemmia, gli aromi del mosto d’uva ci daranno una sensazione di grande gioia dei sensi e mentre aspettiamo curiosi i vini che saranno prodotti dalle uve mature e succose di questo autunno, degustiamo i grandi vini che sono stati prodotti negli anni precedenti.

Le anziane donne del luogo ancora oggi ricordano con nostalgia i tempi di quando a metà giornata nelle campagne i contadini interrompevano il lavoro per pregare; tuttavia in quei tempi la campagna offriva ancora e soltanto un mezzo di sostentamento. Oggi dopo lunghi anni di lavoro serio e tenace, passati a fianco dei mariti, le signore possono vedere i propri figli seguire le fasi di una vendemmia di uve dalle quali si ricavano vini di qualità, apprezzati dagli intenditori. Per questo motivo, anche se i tempi sono cambiati, nei vigneti della Valpolicella la vendemmia viene ancora oggi effettuata rigorosamente a mano.

Durante la vendemmia l’atmosfera è quasi di festa e nonostante ogni cosa venga fatta scrupolosamente, si scherza e si lavora in assoluta serenità, con la consapevolezza di continuare nel solco di una tradizione che oggi si traduce in vini di notevole carattere. La stessa grande attenzione la ritroviamo nel momento di portare e sistemare all’interno dei cosiddetti fruttai le cassette di uve destinate alla produzione dei famosi Amarone e Recioto della Valpolicella.

Una volta all’interno dei fruttai le uve verranno curate con la massima attenzione, allo scopo di ottenere un appassimento assolutamente naturale, contenendo il più possibile l’umidità: ogni giorno esse saranno controllate visivamente e, quando necessario, la circolazione dell’aria sarà effettuata a mezzo di ventilatori. Quando le uve saranno ben appassite e zuccherine, nel bel mezzo dell’inverno sarà estratto il prezioso mosto che, dopo una più o meno lunga fase di fermentazione e successiva maturazione diventerà Amarone o Recioto della Valpolicella.
